Storia

L'alpeggio di Pruno è documentato sin dal 500 insieme a quelli di Campaiana e Salera e con riferimento allo statuto di Corfino del 1738, è da considerarsi un insediamento pastorizio stagionale intermedio (1000 m s.l.m.) cioè posto tra il borgo di Corfino (836 m s.l.m.) e l'alto alpeggio di Campaiana (1358 m s.l.m.). I percorsi per gli spostamenti delle greggi, insieme ai tempi e alle modalità  per il pascolo erano rigorosamente stabiliti dagli statuti "chi ha gregge o bestiame minuto di qualunque sorte ... a mandarlo all'Alpe ogni anno alle calende di giugno e fino alle calende di settembre". Il pascolo sugli alpeggi era regolato in base ai ritmi della fienagione in modo da sfruttare il manto erboso delle diverse quote senza esaurire tutta la raccolta di fieno, che una volta seccato rappresentava la riserva vitale per l'inverno.

Lo spostamento delle greggi da Corfino avveniva con la seguente cadenza: dal 20 di maggio alla festa di San Paolino (12 luglio) le greggi sostavano nell'alpeggio di Pruno e poi venivano condotte a Campaiana attraverso le vie dei Prati dell'Isera e di Piè Magnano o dalle mulattiere delle Grottacce e della Maestaina di San Pellegrino e da qui sulle praterie alte dell'appennino di Bocca di Scala e del M. Vecchio. Il ritorno a Corfino era fissato per San Michele (29 settembre), che rappresentava per il villaggio l'inizio del ciclo della castagna. Oggi gli antichi sentieri non risuonano più del coro delle greggi, ma sono percorsi ancora da chi vuole conoscere questo territorio alla scoperta della sua storia e delle sue tradizioni: l'errante e affascinate popolo del trekking e in generale degli amanti dei ritmi della natura.